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domenica 8 novembre 2015

Cake International a Birmingham, riflessione sulle competizioni di Cake Design.

Mi sono ripromessa di scrivere ogni tanto sul blog, anche se gli impegni mi tengono troppo spesso lontana da queste pagine, riguardando la data dell'ultimo post mi accorgo che è datato giugno 2014, alla faccia delle buone intenzioni...

Oggi voglio condividere con voi una riflessione. Se siete delle tortare come me, come noi, probabilmente avete seguito le sorti delle nostre valorose compatriote avventuratesi oltre confine alla prestigiosa competizione internazionale britannica.

Capisco e condivido la volontà di uscire dall'Italia per misurarsi con sensibilità e creatività diverse dalle nostre e guardando i reportage, primo fra tutti quello di Cake Design Italia, non posso che ammettere che il livello era davvero alto e che quindi hanno fatto bene.

La domanda però è un'altra, dov'è la torta? Questa domanda me l'ero già posta qualche anno fa al Cake Design Italian Festival, e avevo pensato fosse un problema italiano, noi che nei cromosomi abbiamo l'arte, la scultura, secoli di artisti, ho pensato avessimo preso una deriva più artistica che pasticcer-decorativa (perdonatemi il neologismo).

Oggi guardando opere notevoli, per talento, inventiva e competenze tecniche però sono di nuovo lì a chiedermi dov'è la torta?
Sia chiaro non discuto le sopracitate innegabili qualità, ma mi domando, se quelle stesse opere esposte avessero dovuto essere presentate ad un cliente che aveva bisogno di celebrare un matrimonio, una comunione o anche solo un compleanno...dove avrebbero messo la torta? E non rispondetemi che questi sono topper, perché partirebbe la seconda domanda: con quale tecnica di montaggio avrebbero evitato che il peso sfondasse il dolce? Perché se anche questa tecnica ha la sua importanza allora dovrebbe essere integrata nei criteri di valutazione e quindi dovrebbe essere mostrata.

Naturalmente sono tendenziosa perché vi mostro solo quelle opere che dimostrano la mia tesi e altrettanto ovviamente la mia considerazione non vale per tutte le opere esposte e/o premiate che la torta mostravano, detto questo, ecco qualche esempio

Questo è un lavoro incredibile, ma vale sia la prima che la seconda domanda, in più...è davvero tutto edibile?

Bellissimo, questo è certamente un lavoro inserito nella competizione esclusivamente perché scultura, forse essendo piccolo potrebbe reggere sulla torta, ma la domanda mi pare più: c'entra con un dolce? Fa venire voglia di mangiarlo?

Fantastico, ma geniale per un film con effetti speciali...il dov'è la torta si impone, se poi è la testa stessa, entra in gioco la seconda domanda, come sta su? 

Favoloso lavoro di modeling e inventiva, scatta la prima domanda...

Lodevole, per composizione e idea, ma la torta?

Non voglio far polemica, senza dubbio erano previste delle categorie (ammetto la mia ignoranza in merito rispetto a Birmingham) che consentivano di non mettere in competizione il modeling puro con quello applicato alle torte, però mi chiedo se sia giusto.

Vorrei inoltre spendere qualche parola per l'incredibile lavoro di Lucia Simeone,  che non porta a casa medaglie ma la dignità di una vera artista. Come ho commentato in un suo post su Facebook, nelle competizioni viene premiato più l'accademismo che l'avanguardia e questo mi sembra a dir poco miope.

Per chi non conoscesse il suo lavoro vi mostro solo quello che ha portato in gara, è un'artista che ha esteso i confini della wafer paper oltre il consueto portando il concetto di decorazione floreale edibile in un territorio di sperimentazione pura...ah, la torta nei suoi lavori si vede sempre.





C'è poi una torta di Lucia che adoro, non era in gara ma è straordinaria secondo me, questa.





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1 commento:

  1. Hai espresso perfettamente quello che negli ultimi è anche il mio pensiero.
    Giusi Spina

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